recite febbraio-marzo 2024
gio. 22 h 19 | ven. 23 h 21 | sab. 24 h 21
dom. 25 h 19 | mar. 27 h 20 | mer. 28 h 20
gio. 29 h 19 febbraio
ven. 1 h 21 | sab. 2 h 21 | dom. 3 h 19
mer. 6 h 20 | gio. 7 h 19 | ven. 8 h 21
sab. 9 h 21 | dom. 10 h 19 | mer. 13 h 20
gio. 14 h 19 | ven. 15 h 21 | sab.16 h 21
dom. 17 h 19 | mer. 20 h 20 | gio. 21 h 19
ven. 22 h 21 | sab. 23 h 21 | dom. 24 h 19
mar. 26 h 20 | mer. 27 h 20 | gio. 28 h 19
ven. 29 h 21 marzo
recite per le scuole
mar. 5 | mer. 6 | lun. 11 | mar. 12
lun. 18 | mar. 19 | lun. 25 marzo h 10
di Luigi pirandello
regia Paolo Panaro
costumi Francesco Ceo
con Francesco Lamacchia, Alessandro Epifani
Paolo Panaro, Monica Veneziani
Valeria de Santis, Antonio Carella
assistente alla regia Giuseppe Tagarelli
responsabile tecnico Nicola Santamato
produzione Compagnia Diaghilev
Il 23 febbraio 1910, sulle pagine del Corriere della Sera, Luigi Pirandello pubblica il racconto Pensaci, Giacomino!, che nel 1916 è adattato ad opera teatrale e portata al successo dal grande attore comico Angelo Musco. Una commedia molto ben costruita, amara e brillante, coraggiosa e spietata, apparentemente leggera e dichiaratamente irriverente, che coinvolge il pubblico prendendo di mira le contraddizioni del moralismo su cui si basano le relazioni sociali e i legami familiari.
Il temerario Agostino Toti, vecchio e demotivato professore di ginnasio, vive modestamente del suo misero stipendio. Per vendicarsi dello Stato decide di sposare una giovane sfortunata, che, dopo la sua morte, potrà beneficiare per sempre della pensione di vedova. La scelta del bizzarro insegnante cade su Lillina, la maltrattata figlia dei due brutali bidelli che lavorano nella sua stessa scuola. Ma la ragazza è segretamente innamorata di un ex allievo di Toti, Giacomino Delisi, il quale, per giunta, l’ha messa incinta. Scoperta la gravidanza, Lillina è cacciata di casa, ma Il professore decide di sposarla ugualmente. Anzi, sarà lui a crescere il bambino e, inoltre, permetterà allo scapestrato Giacomino di frequentare sua moglie e la sua casa. Tutti in paese sono profondamente scandalizzati per l’inaccettabile ménage à trois, che viene consumato disinvoltamente e senza alcun pudore dagli sfacciati membri dell’audace famiglia.
Ad un certo punto, Giacomino, condizionato dalle maldicenze, decide di allontanarsi dalla scabrosa situazione e abbandona Lillina e suo figlio per seguire una nuova fidanzata. Toti, allora, affronta Giacomino con contegno da gentiluomo e lo richiama ai suoi doveri, sfidando il conformismo e il pregiudizio dei benpensanti e di quanti preferiscono indossare la maschera dell’ipocrisia e del finto perbenismo. In uno spazio scenico non consueto, volutamente vuoto e metafisico, dove la fissità della visione frontale è continuamente infranta, gli attori di questa agile, divertente e vorticosa pièce, si aggirano fra platea e palcoscenico. Incarnano con inquietante semplicità i loro personaggi, mettendo in scena i pensieri, i turbamenti e le vicende di una famiglia “particolare”, che, pur apparendo trasgressiva agli occhi della società civile del paese, è, invece, la più coerente, la più onesta e la più eticamente corretta fra tutte.